Aggiornamento 11.05.2021
La famiglia Jobard vanta una lunghissima tradizione vitivinicola. Loro stessi non lo sanno con esattezza, ma i primi scritti risalgono al XVI secolo. La filosofia di Rémi Jobard può essere riassunta in poche parole: molto lavoro in vigna, il minor intervento possibile in cantina. I vini vengono costantemente affinati in botti di legno e l'uso di botti nuove è volutamente molto moderato, solo un quinto. Da diversi anni Rémi utilizza anche mezze botti Stockinger (600 litri). È lieto di constatare che i vini rimangono magri e minerali e che le botti non modificano il carattere del vino. Rémi vuole vini complessi con un sapore multistrato, non dominati da note di legno e vaniglia. Evita deliberatamente la filtrazione. I vini ottengono la loro naturale stabilità grazie a un lungo affinamento in barrique per due inverni.