Frappato

Si tratta di una cuvée tradizionale che deve essere composta da 30-50% di questa varietà e 50-70% di Nero d'Avola. Il Frappato offre eleganza e complessità aromatica. Ma è l'interpretazione varietale in purezza che oggi delizia gli appassionati di vino.

Arianna Occhipinti ha ridefinito il potenziale di questa varietà spesso sottovalutata come nessun altro enologo. Nel suo vigneto a coltivazione biodinamica a Vittoria, lavora con la massima precisione per sviluppare uno stile completamente nuovo di Frappato. Le vecchie viti, che affondano le loro radici in profondità nel terreno rosso gessoso, producono uve di notevole finezza. La sua interpretazione è di una leggerezza quasi traslucida - profumata, precisa, con un'affascinante combinazione di bacche rosse, erbe selvatiche e un sottile sapore mediterraneo.

La relazione genetica con il Sangiovese è caratterizzato da una fine struttura acida che conferisce ai vini freschezza ed eleganza. Il corpo snello e il sapore pronunciato dell'uva sono caratteristici della varietà. Tuttavia, a differenza del suo parente toscano, il Frappato sviluppa un proprio orientamento aromatico: meno incentrato sui frutti scuri e più su bacche rosse, petali di rosa e una nota speziata quasi eterea.

Nei terreni intorno a Vittoria, caratterizzati da calcare e terra rossa, la varietà trova forse la sua forma più convincente di espressione. L'elevata permeabilità del terreno costringe le viti a radicare in profondità, il che è particolarmente importante nelle calde estati siciliane. Il fresco notturno che risale dal vicino Mediterraneo fornisce la complessità aromatica che caratterizza il buon Frappatos.

Questa nuova generazione di vini Frappato richiede una rivalutazione non solo del vitigno, ma della viticoltura siciliana nel suo complesso. Dimostrano che anche nel caldo sud si possono produrre vini di notevole finezza e precisione, purché si rispettino le caratteristiche naturali del vitigno e del terroir.